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PERCORSI DI VISIONE è uno spazio sul web dedicato alla danza contemporanea.
PERCORSI DI VISIONE non vuole sostituire il palcoscenico con una piattaforma digitale, ma essere uno strumento per aumentare il pubblico agli spettacoli dal vivo.
PERCORSI DI VISIONE offre la possibilità di coltivare una passione, di
diventare spettatori attenti, poiché praticare la visione permette di acquisire strumenti per la visione dal vivo.
PERCORSI DI VISIONE si occupa di approfondire il lavoro di alcuni coreografi, proponendo qualche frammento video dei loro spettacoli, accompagnati da brevi cenni biografici.


MAGUY MARIN















“... Io ci tengo assolutamente a comunicare con chi mi sta seduto di fronte e ha pagato per il suo posto. In fondo, non ho la pretesa di dirmi coreografa. Conosco certo molto bene la danza, che è il mio modo di espressione privilegiato, ma l’essenziale del mio procedimento resta lo spettacolo: essere presente sulla scena con gente che conosce bene il suo corpo e che sa interpretare, ma anche con luci, scene, costumi, con persone attive e persone passive, piazzate dall’altro lato della ribalta”.

“... Questo voglio e so fare: andare all’estremo senza tirarmi indietro per paura di irritare il pubblico... Non corpi belli e levigati, ma interpreti gestuali, ciascuno unico nel suo genere”.

“Quando si fabbrica un oggetto scenico lo si fa per comunicare, e dev’essere spettacolo; quando sono toccata da qualcosa, devo schierarmi, stare sveglia; è questo che mi aiuta, che mi dà la volontà di rompere con le cose stabilite”.

Maguy Marin nasce nel 1951 a Tolosa da genitori spagnoli fuggiti in Francia ai tempi della Guerra Civile. Studia presso la scuola di Maurice Béjart, dove partecipa alla creazione di una compagnia di talenti emergenti guidata da Micha Van Hoecke e viene infine arruolata nel Ballet du XX siécle dello stesso Béjart: dopo aver ricoperto vari ruoli all’interno della compagnia, nel 1976 firma la coreografia di YU-KU-RI, che impone il suo nome sulla scena della danza francese. Conquistati diversi premi internazionali, approda, insieme a Daniel Ambash, alla creazione di una propria compagnia, il Ballet-Théâtre de l’Arche: dal 1978 al 1979, dopo un fondamentale riconoscimento al Concorso Internazionale di Bagnolet, il neonato corpo di ballo affronta ben 50 rappresentazioni in Europa, forte anche dell’appoggio del Ministero della Cultura francese.
La fama crescente della compagnia culmina nel 1981 con May B, basato sull’opera di Samuel Beckett e giunto oggi a superare le 480 rappresentazioni in tutto il mondo.
Coreografie: Yu Ku Ri 1976, Evocation 1977, Nieblas de Nino 1978, L'Adieu 1978, Dernier Geste 1978, Puzzle 1978, Zoo 1979, La jeune fille et la mort 1979, Contrastes 1979, Cante 1980, Réveillon 1980, May B 1981, Babel Babel 1982, Jaleo 1983, Hymen 1984, Cendrillon 1985, Calambre 1985, Eden 1986, Leçons de ténèbres 1987, Otello 1987, ...Des Petits Bourgeois-Les sept péchés Capitaux 1987, Coups d'Etats 1988, Groosland 1989, Eh qu'est-ce-que ça m'fait à moi !?" 1989, Cortex 1991, Ay Dios 1992, Made in France 1992, Coppelia 1993, Waterzooï 1993, Ram Dam 1995, Soliloque 1995, Aujourd'hui peut-être 1996, Pour ainsi dire 1999, Vaille que vaille 1999, Quoi qu'il en soit 1999, Grosse fugue 2001, Points de Fuite 2001, Les applaudissements ne se mangent pas 2002, Ça, quand même 2004, Umwelt 2004, Ha ! Ha ! 2006, Cap au pire 2006, Turba 2007, Description d'un combat 2009, Salves 2010.

Fonti:
http://www.compagnie-maguy-marin.fr/
http://www.sipario.it/maguymarin.htm
Elisa Vaccarino, Altre scene, altre danze, Einaudi 1991













"Ce travail sur l'œuvre de Samuel Beckett, dont la gestuelle et l'atmosphère théâtrale sont en contradiction avec la performance physique et esthétique du danseur, a été pour nous la base d'un déchiffrage secret de nos gestes les plus intimes, les plus cachés, les plus ignorés.
Arriver à déceler ces gestes minuscules ou grandioses, de multitudes de vies à peine perceptibles, banales, où l'attente et l'immobilité "pas tout à fait" immobile laissent un vide, un rien immense, une plage de silences pleins d'hésitations. Quand les personnages de Beckett n'aspirent qu'à l'immobilité, ils ne peuvent s'empêcher de bouger, peu ou beaucoup, mais ils bougent. Dans ce travail, à priori théâtral, l'intérêt pour nous a été de développer non pas le mot ou la parole, mais le geste dans sa forme éclatée, cherchant ainsi le point de rencontre entre, d'une part la gestuelle rétrécie théâtrale et, d'autre part, la danse et le langage chorégraphique."

 






"Cendrillon è come un vecchio libro con i suoi perfidi charme, o come una vecchia bambola della tua infanzia, con cui hai tanto parlato e oggi non sai più parlare; la storia è data, i personaggi anche; devo assorbire la loro consistenza, trovare loro un posto nel mio temperamento; per me è un po' come ripartorirli."



"Grossland è contro la bellezza come rifiuto di vedere il mondo com'è; se ci si ferma all'esteriorità, il sesso è solo per i belli e per i giovani; la gente soffre molto per questa immagine della bellezza da spiaggia, da rotocalco; ci sono enormi problemi con le rughe, sforzi faticosissimi per tenersi in forma. Mi fa male la gente che non accetta la vita. Il sesso è come mangiare e dormire; è parte integrante del nostro essere animale."